Da ottobre le banche dovranno aprire le porte al Fisco per consentirgli di “vigilare” sui conti correnti degli italiani e, più in generale, su tutte le loro attività finanziarie. Sotto osservazione finiranno così non solo i conti correnti e le operazioni extra-conto, ma anche i depositi (titoli e/o obbligazioni), la gestione patrimoniale, i certificati di deposito e i buoni fruttiferi, i contratti derivati, le carte di credito/debito, i prodotti assicurativi, l’acquisto e la vendita di oro e il numero degli accessi annui alle cassette di sicurezza.
Il 25 marzo 2013 il direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha infatti firmato il provvedimento che fissa le modalità e i termini per l’invio, da parte delle banche, dei dati sui saldi dei rapporti e delle movimentazioni (con il totale del dare e avere). L’archivio dei rapporti finanziari prende così formalmente corpo, dopo le modifiche introdotte con il decreto legge 201/2011.
(IlSole24Ore)